Tour de France: Thomas favorito assoluto, Nibali la speranza italiana

09 Luglio 2019   11:26  

Un giro orfano, privato della sua stella più grande. È questo il Tour de France appena partito. Quasi un quadro senza la cornice, un palazzo senza la facciata. Il gioiello in questione è Chris Froome, il ciclista nato a Nairobi ma naturalizzato britannico, che in seguito ad una brutta caduta durante il Giro del Delfinato ha dovuto rinunciare a questo appuntamento stagionale. 

Una mancanza di assoluto rilievo, che rischia di compromettere la spettacolarità di un evento seguitissimo in tutto il mondo, un appuntamento fisso per gli appassionati. Froome infatti avrebbe messo quel pepe in più alla competizione: aveva puntato la sua quinta vittoria e quindi l’approdo nella galassia delle stelle della Grande Boucle, ovvero “il grande circuito” come la chiamano i francesi, insieme a Jacques Anquetil, Eddy Merckx, Bernard Hinault e Miguel Indurain. “È ovvio che senza di lui il Tour 2019 sarà diverso”, ha ammesso il direttore della corsa a tappe transalpina Christian Prudhomme. Ma the show must go on. E vediamo allora come. 

Di certo bisogna guardare ancora in Inghilterra per la vittoria di questo Tour, visto che sei volte nelle ultime sette edizioni il titolo è stato vinto da in inglese. Con un’eccezione tutta nostra: la vittoria di Vincenzo Nibali nel 2014. Ma occhio anche alla Francia, rappresentata da Thibaut Pinot del Team Groupama-FDJ, che si presenterà fresco e riposato con soli 26 giorni di gare sulle gambe. Grandi aspettative ci sono anche per Romain Bardet che, dopo il secondo posto al Tour du Haut-Var, sogna di risollevare le sorti della sua stagione. 

Senza Froome, l’ex Team Sky oggi Team Ineaos, punta tutto sul giovanissimo Egan Bernal. Colombiano, ha solo 22 anni, ma ha già vinto la Parigi-Nizza e il Giro della Svizzera, mentre non è riuscito a vincere nel nostro giro a causa di una caduta in allenamento e conseguente frattura della clavicola. Sempre in Ineos dovrebbe esserci Geraint Thomas, campione in carica e favorito numero nelle quote per la vittoria del Tour de France. Terzo in Romania, caduto in Svizzera, per ora la sua stagione è stata negativa. Se anche lui non dovrebbe farcela, il Tour de France 2019 sarà completamente privo del suo podio: Chris Froome, Geraint Thomas e Tom Dumoulin, altro assente della Sunweb, già ritiratosi dal Giro del Delfinato. 

Ed è proprio questa corsa a regalarci brillanti spunti di riflessione e a fornirci indicazioni utili. Jakob Fuglsang dell’Astana, vincitore quest’anno del Delfinato, della Liegi-Bastogne-Liegi e del Tour dell’Andalusia e con in curriculum un secondo posto alla Freccia Vallone, è pronto a vincere dopo il 12esimo piazzamento dell’anno scorso. Altrettanto carico e in forma è Julian Alaphilippe, che si è presentato a Bruxelles da vincitore della maglia a pois 2018.

E l’Italia? Tutto su Vincenzo Nibali, fresco del secondo posto casalingo al Giro d’Italia dietro al colombiano Richard Carapaz, e pronto a bissare il successo del 2014. Portabandiera del tricolore italiano è Elia Viviani, capitano della Deceuninck Quick Step, vincitore del Cadel Evans Great Ocean Road Race. A 30 anni torna a correre al Tour dopo 5 anni. Insieme a loro, Fabio Aru che dopo le ultime delusioni vuole stupire tutti. E noi siamo pronti a lasciarlo fare. 


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