Il pareggio di domenica nel derby col Miglianico non ha fatto altro che accrescere le preoccupazioni di un Teramo che non vince ormai da ben cinque giornate e che in classifica è stato raggiunto dal temibile Santarcangelo, ora principale antagonista dei biancorossi per la vittoria finale.
Ragiunto telefonicamente, il presidente Luciano Campitelli esordisce così: "Contro il Miglianico è arrivato un risultato che onestamente ci sta stretto. Alla fine potevamo anche segnare il gol del 2-1, ma è pur vero che giocando in questo modo non andiamo proprio da nessuna parte".
Nelle battute successive, il patron del Teramo espone meglio la sua tesi: "Nonostante le vittorie continuassero ad arrivare, già a gennaio avevo intravisto i primi segni di cedimento della squadra. C'è qualcosa che non va e non mi riferisco soltanto alle numerose defezioni che ci stanno attanagliando. Non riesco davvero a capire se si tratti di un problema fisico o psicologico".
"Con il cambio di allenatore -prosegue il numero uno biancorosso- speravo in una decisa inversione di tendenza, ma evidentemente mi sbagliavo. In ogni caso, l'unico modo per risalire la china è ricompattarci, tornare ad essere il bel gruppo che eravamo prima dell'avvento del nuovo anno".
Sulla prossima gara contro l'Agnonese, Campitelli afferma: "Se vogliamo mantenere la vetta, dovremo vincere non solo in Molise, ma anche le restanti sei partite".
"Altrimenti -tuona il presidente teramano- rischieremo di arrivare terzi. Il sottoscritto non ha mai fatto mancare nulla a nessuno, adesso pretendo che i giocatori si assumino le proprie responsabilità".
D.R.