Matematica, benedetta matematica ! è sempre lei, cruccio a scuola e indomabile ostacolo da adulto. I freddi calcoli di classifica sono croce e delizia di chi li subisce e non esistono antidoti per superarli se non gli errori che palesemente farebbero torto a qualcuno. Ci si deve accontentare di sopportarla ed attendere che dia ragione a chi soffre, sportivamente parlando, per la sua imperturbabile glacialità e, a dire il vero, della imparzialità. Dirigenti, tifosi, giocatori e chiunque segue il Teramo Calcio attendono pazienti, ma non si decide a sancire una vittoria meritata. Giocare con le parole può essere simpatico o antipatico, dipende dal punto di vista. E’ certo che la matematica non è influenzabile dalle invocazioni o dalle imprecazioni, e così il grande tifo che avvolge il nuovo comunale di Piano d’Accio vola via confondendosi nella delusione o nella soddisfazione degli affezionati, a secondo di quello che ha saputo fare l’amato Teramo. Recepisce fatti e sancisce, di conseguenza, i loro effetti. Così sarà anche per il diavolo che dovrà attendere il responso della gara di Atessa per dire di aver veramente vinto il campionato, se avrà saputo conquistare il punto che ancora manca. Emozioni e passione animano la nostra città: le vie principali e quelle meno, i locali più affollati del centro storico e quelli più compassati di periferia. Per un giorno sarebbe bello che tutto si trasferisse nello stadio di Montemarcone in Val di Sangro. E’ utopia certo, ma almeno uno spaccato farebbe da contorno ad un evento che potrebbe essere determinante e storico. Ai tifosi si chiede di essere numerosi per far sentire il calore della loro presenza indispensabile in questo momento decisivo della stagione. I teatini confideranno nel solito agonismo e nella fisicità, qualità che uniranno alla forza della disperazione per non cadere ancora più in basso . Oltre allo squalificato Mainella, mancherà l’apporto del portiere titolare De Deo, del centrocampista Fonseca e dell’attaccante Mainone. Sembra in forse anche la presenza dell’esperto Di Camillo. Mister Ronci, anche lui squalificato, abitualmente adotta il modulo 4-4-2 con delle varianti a secondo dell’avversario che si trova di fronte. Da notare che 25, dei 36 punti conquistati complessivamente, li ha incamerati in casa, per cui è tutto dire quello che aspetta il Teramo in Val di Sangro. Non meno importante e certamente non in linea con gli interessi del Teramo sono le ridotte dimensioni del campo e il fondo non in perfette condizioni.
Il Teramo, da parte sua, non ha problemi di formazione, sono tutti disponibili e agli ordini di mister Cappellacci. Il tecnico biancorosso al termine della partita con il Riccione aveva dichiarato che la squadra è leggermente in calo, condizione peraltro fisiologica in un lungo arco di campionato, anche per la grande tensione nervosa che l’avvolge nel momento decisivo della stagione.
“E’ normale che ci sia tensione” dichiara Cappellacci “perché la partita è di quelle che da non sbagliare. Nel pre - partita con il Riccione , per effetto delle due inaspettate sconfitte precedenti, c’era lo spavento di toppare ancora. La vigilia con l’Atessa è diversa con la consapevolezza di essere ad un passo dall’importante traguardo. La squadra è pronta a fare la grande partita”. Il tecnico biancorosso si sbilancia nell’anticipare la formazione. Calabuig e Ferrani sarà la coppia centrale di difesa; il trio di centrocampo sarà costituito da Vitone, Borrelli e Valentini, mentre in avanti rientrerà Masini al fianco di Bucchi e Petrella.
A questo punto le ansie e i timori lasciano lo spazio al campo che dovrà emettere la sentenza, che tifosi, società e chiunque ha nel cuore un minimo di senso di appartenenza alla città, aspettano da quattro anni.
Forza Teramo !
(Antonio Parnanzone - ufficio stampa Teramo Calcio)