Olimpiadi Rio 2016, Cassarà e Baldini Ammettono: "Ci Hanno Ucciso, Giorno Nerissimo"

13 Agosto 2016   09:39  

"Ci hanno ucciso. Non si è spenta la luce, sono stati nettamente più bravi e più squadra di noi". Andrea Cassarà non cerca scuse dopo il flop della squadra azzurra di fioretto alle Olimpiadi di Rio. L'Italia è crollata prima contro la Francia, poi con gli Usa. Dopo avere subito un parziale di 8-2 contro i transalpini, Cassarà è rimasto fuori nella finale per il bronzo persa contro gli statunitensi: "Oggi è difficile parlare, non poteva esserci un epilogo peggiore per questa Olimpiade", dice senza giri di parole il 32enne bresciano.

E deluso è anche Andrea Baldini, un altro veterano del gruppo schierato un po' a sorpresa contro gli Usa e anche lui vittima di un doppio blackout nelle due sfide decisive: "A livello personale è stata la giornata più storta della mia carriera", dice il trentenne livornese. "Contro gli Usa pensavo di essermi sbloccato, invece poi è arrivata l'ennesima debacle. Il ritiro? Se fosse andata diversamente ci avrei pensato, oggi per come è andata lo devo a me stesso: mi prenderò il tempo per affilare la mente e le lame, ma non posso chiudere così".

Baldini non condivide però l'analisi dei suoi compagni, secondo cui "Francia e Usa sono stati più squadra di noi". "Abbiamo vinto tante altre volte con questo collettivo, non farei ora questa analisi perché sarebbe banale. Non mi attaccherei a questo discorso".

Dalla giornata nera degli azzurri non si è salvato nemmeno Daniele Garozzo, oro nel fioretto individuale a Rio: "Sono due gare diverse, ma certo è bruttissimo -ammette il siciliano-. Oggi non ho reso nemmeno un decimo di quello che potevo dare. E' colpa di tutti e dobbiamo prenderci le nostre responsabilità". "Noi siamo stati meno squadra dei nostri avversari", dice condividendo la lettura di Cassarà. "La cosa che brucia di più è che con la Francia quest'anno non abbiamo mai perso. Stavolta però qualcosa non ha girato e la colpa è solo la nostra". L'Italia scende dal podio olimpico del fioretto a squadre dopo avere guardato tutti dall'alto in basso per 12 anni. E mentre alle loro spalle gli Usa esultano, gli azzurri parlano col capo chino in zona mista.

E' deluso anche Giorgio Avola, il migliore dell'Italia: "Non ho grossi rimpianti, perché anche oggi ho dato tutto e ora vanto un credito con la fortuna. Sono arrivato a Rio al top e carico di aspettative -racconta-. Qui voi vedete solo la punta dell'iceberg, ma veniamo da due anni che abbiamo lottato anche fra di noi per esserci. Una decina di noi poteva ambire a un posto alle Olimpiadi, siamo tutti forti. Ma gli altri sono stati più squadra di noi e il risultato lo dimostra". Ora -continua Avola- dobbiamo parlarci, guardarci in faccia e prenderci le nostre responsabilità".


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