VIDEO - Ha preso il via 'Mamma parliamo di doping', la nuova campagna di informazione dell'Uisp su doping e inquinamento farmacologico. L'iniziativa e' rivolta ai ragazzi delle scuole medie inferiori di 38 citta' italiane e coinvolge anche le loro famiglie. I ragazzi, con il supporto degli insegnanti e degli operatori Uisp, realizzeranno l’ azione di informazione dirette ai propri genitori.
Tutti i lavori saranno caricati sul sito internet www.mammaparliamodidoping.it che avrà un ruolo centrale nello sviluppo dell’intera campagna.
Un vero serbatoio di idee comunicative contro il doping con un’area completamente gestita e personalizzata dai ragazzi. Uno strumento di interazione tra i protagonisti che potranno creare il proprio avatar (ovvero il proprio profilo virtuale), caricare le proprie foto, i propri lavori, confrontarsi e scambiarsi consigli ed esperienze sulla campagna.
La presentazione del progetto si terrà giovedì 4 p.v. dalle ore 10,00 alle ore 12,00 presso il palazzetto dei Nobili, P.zza Santa Margherita 2, saranno presenti responsabili dell’ ISS che presenteranno il cofanetto informativo sul doping realizzato dal ministero in collaborazione con l’UISP, coordinatrice nazionale del progetto “Mamma parliamo di doping”, le istituzioni locali, i ragazzi delle classi aderenti al progetto e i loro genitori.
CHI SI DOPA E' UN PERDENTE...
Come riporta il sito ufficiale della campagna Mamma, parliamo di doping
«è un progetto di informazione e sensibilizzazione sui temi del doping
e dell’inquinamento farmacologico che vede come attori principali le
ragazze ed i ragazzi delle scuole medie inferiori di 38 città; a loro
è affidata l’ideazione e la realizzazione di campagne di
comunicazione, con la collaborazione degli insegnanti e degli educatori
Uisp».
Secondo Daniela Rossi, responsabile del progetto, questa campagna sarà
molto innovativa perché è la prima che si rivolge a un target così
giovane, dagli 11 ai 14 anni. Infatti, con il dilagare dell’emergenza
del doping, è diventato essenziale fare in modo che i ragazzi capiscano
fin da subito i pericoli che si nascondono dietro ai cosiddetti
«aiuti». Inoltre, continua la Rossi: «L’altra novità è il doppio
target, figli e genitori, perché una serie di comportamenti devianti
legati ad aspetti di esasperazione dello sport, come ad esempio
l’agonismo precoce, sono spesso dovuti ad atteggiamenti diseducativi ei
genitori i quali vedono nella possibilità che i loro figli possano
accedere allo sport dei campioni, un’opportunità di affermazione
sociale».
Buona parte delle persone coinvolte nel progetto sono giovani, e questo
porterà notevoli benefici al progetto, attualmente in fase di
progettazione. Per adesso, sappiamo solo che internet giocherà un ruolo
fondamentale, dal momento che al centro della campagna c’è proprio il
sito www.mammaparliamodidoping.it: qui
troverà spazio completamente gestito dai ragazzi, «Senti chi strilla»,
in cui sarà possibile pubblicare tutto quello che faranno per la
campagna, oltre che foto, commenti, e filmati sul tema doping. «Si
tratta di una sorta di MySpace», spiega Marta Giammaria, responsabile
del coordinamento, «dove i ragazzi potranno pubblicare tutto ciò che
vorranno riguardo la loro partecipazione alla campagna, il proprio
avatar, le foto così come un video realizzato durante le prove della
loro rappresentazione teatrale sul tema doping».
Per conoscere le scuole che hanno già aderito al progetto, è possibile consultare l’apposita mappa presente nel sito.
Un altro spazio importante del sito, già attivato, è l’Asteriscoteca
dove vengono segnalati libri e film che trattano il tema della
campagna, in modo da invogliare i ragazzi a partecipare al dibattito, e
soprattutto a discutere del problema con i propri genitori.
Non possiamo che condividere queste importanti iniziative che
affrontano il delicato problema del doping; in questo caso l’iniziativa
è particolarmente meritevole di attenzione poiché sceglie di rivolgersi
ai giovanissimi (che spesso si avvicinano all’attività sportiva con
l’inizio della scuola media).