Ormai è diventata un appuntamento fisso dell’ estate aquilana. Ovviamente, rigorosamente all’ insegna di due colori, il rosso ed il blu. Cori, fumogeni e bandiere nella terza edizione dell’ “Arrostata Ultras”, un concentrato di entusiasmo, vitalità e passione. Una festa organizzata dai Red Blue Eagles 1978, un momento identitario oltre che gastronomico per tutti coloro che vivono l’ orgoglio e l’attaccamento per questi colori.
Nel primo anno divenne un modo per riprendersi la città ferita, nella piazzetta tra via dei Merletti e Viale Don Bosco, l’ anno scorso si svolse in uno dei luoghi simbolo del terremoto aquilano, piazza Santa Maria Paganica. Ieri sera, invece, lo scenario è stato quello splendido e raccolto del circolo tennis ‘Peppe Verna’, a due passi dal centro e dal caro, vecchio ‘Tommaso Fattori’.
Una festa per ritrovarsi a due mesi dalla fine del campionato scorso e prepararsi al prossimo. A pochi giorni dalla devoluzione dei giocattoli raccolti per i bambini terremotati dell’ Emilia e a modo loro, come solo gli ultras sanno fare.
Brividi sulla schiena di fronte al maxischermo che proiettava foto e video vecchi e recenti, attesa ed eccitazione quasi fanciullesca all’ estrazione dei numeri fortunati che si sono aggiudicati i dieci, ambitissimi premi (dieci storiche magliette rossoblù, dagli anni ‘80 ad oggi) della lotteria “Per questa maglia storica”.
Cori, fumogeni e bandiere, dicevamo. Ma anche valori, affetti, orgoglio e tradizione. E pazienza se, causa enfasi, a fine serata si torna a casa con qualche macchia di vino di troppo sulla maglietta. Chi condivide la passione per L’Aquila, chi vive la Curva, chi conosce gli ultras e ne comprende il loro credo e le loro regole non scritte, capirà.
Alessandro Fallocco