Vittoria batticuore, il giorno dopo. Il primo round della semifinale  play off lascia sensazioni forti in città. La sofferenza mista  all’allegria, l’entusiasmo all’apprensione per un ritorno che si  preannuncia ostico, l’esultanza alla polemica per una conduzione  arbitrale che farà ancora discutere, nonostante il successo. Su tutto la  spensieratezza di una città che con la sorte ha un conto ancora aperto.  Il day after di Rodrigo Franciel, invece, trascorre per le vie della  capitale in compagnia della famiglia, tra un gelato e un po’ di shopping  romano.
 Un modo per smaltire la tensione, la gioia,  l’adrenalina e la stanchezza. Al centravanti brasiliano, il merito di  aver saputo riaccendere il cuore rossoblù con un inzuccata in pieno  recupero. A quasi quattro mesi dal suo ingaggio e dopo un infortunio che  lo ha tenuto ai box per ottanta giorni, per Franciel è giunta la prima  rete in rossoblù.
"La sorte mi ha fatto un regalo bellissimo", sorride  Franciel, "alla ripresa dovrò portare le paste nello spogliatoio. Ma  spero sia solo un assaggio; se arriviamo dove dico io, mi toccherà  offrire molto di più. Un gol tanto pesante quanto agognato. Ci voleva,  ho passato tre mesi da incubo". Dopo l’urlo liberatorio sotto la curva  Sud, il lungo abbraccio con Pasquale Iadaresta. "Se segni, corri ad  abbracciarmi, mi aveva detto prima della partita. Solo che in campo è  schizzato lui, io non ce l’avrei proprio fatta ad arrivare alla  panchina. Ero stremato. Il gol, oltre che in termini di risultato, è  valso soprattutto a livello mentale. Il gruppo si vede in questi  momenti. Galli prima dell’incontro mi ha incoraggiato".
Merito anche di  Ianni, che in Franciel ha creduto. "E mi ha tenuto in campo anche quando  avevo finito la benzina". Pressing alto, dinamismo, attaccanti  velenosi, il Prato si è rivelato undici di spessore. Per il ritorno si  annuncia battaglia. "Ho visto una grande squadra. Dobbiamo stare  attenti, altrimenti ciò che abbiamo fatto cadrà nell’oblio".
Sarà  L’Aquila, però, a poter giocare con due risultati su tre. "Non vuol dire  niente. Basta aver visto la nostra partita. Questi calcoli valgono fino  alle 16 di domenica prossima. Poi in campo può succedere di tutto.  Ancora una volta i play off si sono rivelati questione di singoli e di  episodi. E di psicologia", aggiunge Franciel, che tre anni fa gli  spareggi promozione li giocò col Gela, «al di là di calcoli e posizioni,  è tutta questione di testa ed esperienza". Le ultime considerazioni  sono per il pubblico. "E stato fantastico. Dal primo al novantesimo.  Anzi, al centesimo perché dopo il fischio finale erano ancora tutti lì a  gioire con noi".
Alessandro Fallocco