L'Aquila Calcio, rientrano le paventate dimissioni del Mister Massimo Morgia

09 Febbraio 2017   09:50  

 “ Nel mese di Luglio, nell’accettare l’incarico di allenatore de L’Aquila Calcio 1927, posi come condizione primaria e fondamentale la possibilità di poter giocare ed allenarmi nel nuovo impianto Gran Sasso d’italia Italo Acconcia insieme alla formazione Juniores. Inoltre, chiesi che i rimborsi fossero pagati con puntualità e precisione.

La gestione delle normali e comuni difficoltà, a giudizio di chi scrive, deve essere gestita con chiarezza e trasparenza e soprattutto con unità di intenti. Visto che le aspettative della dirigenza, dell’intera piazza e mie personali sono notevolmente cresciute esorto tutte le componenti a non tralasciare i più piccoli particolari, né formali e soprattutto sostanziali perché il fare o perdere anche un solo punto potrebbe fare la differenza tra vincere e perdere un campionato.

Ricordo che i punti non li fanno solo i giocatori e i tecnici ma ognuno nel suo ruolo specifico.

L’aspetto che comunque incide maggiormente è la capacità di mantenere serenità ed entusiasmo nell’ intero ambiente, cosa che purtroppo per scarsa sensibilità di qualcuno troppe volte è venuta meno”.

Questi sono alcuni stralci della mia relazione presentata alla società in data 28 Dicembre, cioè alla fine del girone di andata. Sono questi gli argomenti che mi hanno portato più volte in contrasto con i responsabili di quell’area che gestisce la parte finanziaria nonché quella logistica ed organizzativa, nella programmazione cioè di trasferte, materiali e attrezzature per l’allenamento, area di competenza dell’amministratore unico Angelo Antonio Ranucci e del direttore generale Fabio Aureli.

Martedì perciò il diverbio alquanto acceso con l’amministratore Ranucci verteva non su questioni tecniche o personali ma su fatti su cui già ampiamente discusso in precedenza che riguardavano non la singola persona ma staff e collaboratori.

Per queste ragioni e per l’animosità del diverbio ho comunicato al presidente Sig. Corrado Chiodi la volontà di dimettermi dall’incarico insieme ai miei collaboratori Coppola, Toschi, Porracchio e Greco.

Detto questo e dopo un colloquio con il presidente Chiodi abbiamo deciso però di continuare il nostro progetto, innanzitutto per senso di responsabilità nei confronti di una città che mi ha accolto e sempre sostenuto, della famiglia Chiodi che mi ha sempre supportato e sopportato, dei calciatori e di tutti i collaboratori che quotidianamente lavorano e lottano per una IDEA e per quell’IDEA combatteremo e lotteremo fino alla fine. FORZA L’AQUILA!


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