Gli atti ufficiali, parlano di una gara  che ha avuto uno svolgimento parzialmente irregolare, prendono atto  delle numerose infrazioni compiute dai tifosi foggiani, ma deliberano  solo una sanzione disciplinare e monetaria per la società pugliese.
La gara di ritorno dei play out di prima  divisione, aveva visto la Valle del Giovenco impegnata sul caldissimo  campo di Foggia. La partita si concluse sul risultato di 1-2 per i  marsicani che però retrocessero in seconda divisione in virtù del  peggior piazziamento nella stagione regolare. Dal canto suo, quella  partita ebbe non pochi aspetti tutt'altro che regolari.
Più volte i tifosi pugliesi avevano  disturbato il corretto svolgimento della gara con il ripetuto lancio di  fumogeni e petardi di notevole potenza. In molte occasioni, i giocatori  avversari e la terna arbitrale sono stati soggetti di un fitto lancio di  oggetti che casualmente non ha mai colpito nessuno. Questi episodi  irregolari hanno poi avuto un'impennata in occasione del secondo gol dei  marsicani.
Siamo al 23' minuto della  ripresa e la Valle del Giovenco, che in questo momento vanta il doppio  vantaggio, è ad un passo dalla permaneza in prima divisione. Il Foggia  sembra frastornato e tutto farebbe pensare ad una conclusione positiva  per la formazione marsicana. Cominciano venti minuti di ordinaria  follia. Fittisimo lancio di aste di legno, fumogeni e bottigliette ai  danni dei giocatori foggiani, da parte degli stessi supporter pugliesi.  La gara viene interrotta per dieci minuti. Intanto numerosi tifosi  cercavano di sfondare la recinzione per entrare nel campo e uno di essi  riusciva nell'impresa avvicinandosi minacciosamente a diversi giocatori  foggiani. Dopo circa dieci minuti veniva riportata la "calma" e  l'arbitro decideva di far ripartire l'incontro come se nulla fosse  accaduto. Poco dopo sarebbe arrivato il gol del Foggia che ha condannato  la Valle del Giovenco alla retrocessione.
La dirigenza marsicana aveva annunciato il ricorso per  l'irregolare svolgimento della gara. Oggi è arrivata la risposta del  giudice sportivo, che ha riconosciuto la gravità dell'accaduto, ma ha  deciso semplicemente di condannare il Foggia a giocare due gare a porte  chiuse e a pagare l'ammenda di 10.000 euro. Niente riammisione in prima  divisione per la Valle del Giovenco e tanto rammarico per una partita  che se non fosse stata interessata da episodi così irregolari poteva  avere una diversa conclusione.