Facce stravolte e segnate, i visi rigati  dalla fatica e dal freddo, una pioggia incessante che bagna tutto e  tutti e una classifica completamente stravolta.
Doveva essere una tappa particolare e si è  rivelata una tappa fondamentale. Distacchi enormi tra i ciclisti e  una nuova maglia rosa viene fuori dalle macerie aquilane. Il  giovane australiano Richie Porte, che già indossava la maglia  bianca, è ora il leader momentaneo del giro.
Da domani tutto sarà diverso, il giro cambia. Cambiano gli  uomini di testa e cambiano gli equilibri in gioco.
Una tappa difficile e sofferente, in una  terra che tanto ha sofferto più di un anno fa.
Giornalisti che intervistano ciclisti stanchi e doloranti che  parlano di una tappa e una giornata tremenda. Mi viene in mente un'altra  giornata davvero tremenda vissuta in questa città che poco aveva a che  fare con il ciclismo. Vedere persone che arrivano stravolte e distrutte  davanti alle nostre macerie riporta alla mente strani fantasmi del  passato.
Adesso la tappa è finita, è  il momento dei processi a chi ha perso e a chi ha vinto. E' il momento  di tante belle parole dedicate alla nostra povera città. La tappa più  lunga e difficile del giro è ormai archiviata.
Tanto di cappello a chi è arrivato primo ma anche a chi è  arrivato ultimo se pensiamo che quasi 100 anni fa nella tappa  Bari-L'Aquila ci fu l'unico "disperso" nella storia del giro. In una  tappa di 428 Km, Giuseppe Azzini non arrivò mai al traguardo.  Nella notte partirono i soccorsi dall'Aquila per cercarlo. Venne  ritrovato in un fienile di Barisciano, dove si era adagiato distrutto  dalla fatica, pensando di poter ripartire poco dopo. Evidentemente non  riuscì a riprendere le forze e venne rinvenuto a notte fonda stravolto  dalla febbre.
Oggi, fortunatamente,  sono arrivati tutti al traguardo. Tutti hanno visto la nostra città.  Tutti, anche sul piccolo schermo. Per la prima volta, dopo svariati  mesi, in televisione non si vedono solo le C.A.S.E appena  costruite, ma le case da una anno distrutte e ancora ridotte come il 6  aprile di un anno fa. Si è vista la zona rossa e si è parlato di  come il centro storico sia ancora abbandonato al suo destino e di  come le nuove città non abbiano risolto tutti i problemi.
Per un giorno tutta l'Italia ha  potuto vedere che qui non va tutto bene come potrebbe sembrare.
Stasera, però, le luci si  spegneranno e per il resto della nazione a L'Aquila sarà di nuovo tutto  in ordine come sempre. Resteremo solo noi, in attesa del prossimo evento  che ci riporti sulle pagine dei giornali e nelle teste degli italiani.