Negli ultimi anni il campionato cadetto è stato una miniera di sorprese. Fra squadroni che hanno toppato clamorosamente e matricole che hanno acciuffato la doppia promozione, dalla C alla A, non sono stati poi molti i pronostici rispettati.
E anche questa stagione sembra seguire la stessa sceneggiatura.
Arrivati in sostanza a un terzo del cammino che conduce alla Serie A, non c’è ancora una squadra che abbia messo la propria firma sul torneo e dettato l’andatura alle altre ventuno in competizione.
Tutt’altro, perché le squadre che per almeno una giornata sono state in vetta, da sole, alla graduatoria ammontano già a quattro: l’emiliana Carpi e la ciociara Frosinone, due compagini che la passata stagione arrivarono a giocarsi la promozione ai play-off, la toscana Empoli e la siciliana Palermo, retrocesse invece lo scorso maggio dalla categoria superiore.
Ma non è tutto.
Perché a colpire è anche un altro dato: dopo 14 giornate il distacco fra la capolista e il fanalino di coda ammonta a una dozzina di punti. Insomma, un distacco che può essere recuperato inanellando due, tre successi e qualche pareggio.
Solo una volta nelle cinque stagioni disputate fra il 2012/2013 e il 2016/2017 i punti di distacco fra prima e ultima in classifica dopo 13 turni disputati risultavano inferiori ai venti. Ma i 17 che c’erano nel 2014/2015 fra la coppia Carpi-Frosinone e il Brescia sono una cifra quasi doppia rispetto a quella che scoviamo oggi.
Insomma, un campionato ancora aperto ad ogni pronostico, con scommesse non semplici da azzeccare e, proprio per questo, con quote interessanti.
Fra le squadre che almeno per il momento hanno reso al di sotto delle aspettative c’è il Pescara.
La squadra abruzzese la passata stagione ha concluso il proprio campionato di Serie A in ultima posizione. Staccatissima da Empoli e Palermo, club con i quali ha condiviso l’amara sorte della retrocessione.
In estate gli addetti ai lavori l’avevano indicata come una delle favorite alla risalita.
Per il momento staziona a metà della classifica, con un bel po’ di squadre davanti. Tuttavia le distanze ravvicinate fra i club fanno sì che nulla sia compromesso.
Adesso i ragazzi di Zdenek Zeman sono attesi due impegni, uno in casa, contro la Pro Vercelli, l’altro in trasferta, a La Spezia.
Quindi nel mese di dicembre saranno cinque gli impegni in programma prima della sosta invernale e la ripresa di fine gennaio 2018. I match casalinghi contro Ternana, Novara e Venezia, saranno intervallati dalle trasferte sui campi di Cesena ed Ascoli.
Come scritto il prossimo impegno sarà all’Adriatico contro la Pro Vercelli.
In Serie B rintracciamo 2 soli precedenti con i piemontesi ospiti in Abruzzo. Nel 2014/2015 fu 1-0, lo stesso risultato registrato la stagione successiva, nel 2015/2016. Insomma, 2 sfide, altrettante vittorie, 2 gol marcati e zero incassati.
Ma non è tutto.
Perché se invertiamo i campi da gioco e ci concentriamo sui numeri prodotti dai Pro Vercelli-Pescara, ecco che i successi per il Delfino salgono a quota 3, soprattutto balza agli occhi la totale assenza di segni X, vale a dire pareggi, in campionato.
Quando di mezzo ci sono Pescara e Pro Vercelli o ci scappa il segno 1 oppure il segno 2 nelle schedine degli scommettitori.
L’impegno successivo sarà in Liguria, in casa dello Spezia.
E qua, in Serie B, sembra saltare il cosiddetto “fattore campo”: quella teoria per cui la squadra di casa, vuoi anche per il sostegno dei propri supporter, sarebbe avvantaggiata nei testa a testa.
Perché su 7 precedenti rintracciamo 1 vittoria degli spezzini, addirittura nel campionato 1948/1949, contro le 2 dei pescaresi, fra l’altro piuttosto recenti, 2013/2014 e 2015/2016, ed entrambe col punteggio di 1-0.
Come fatto per la sfida contro la Pro Vercelli, se poi diamo uno sguardo ai totali che emergono dalle sfide fra Pescara e Spezia nella cadetteria, ecco che rintracciamo un bilancio in equilibrio perfetto: 4 successi per parte e 6 segni X.
I risultati più frequenti dei match Pescara-Pro Vercelli e Spezia-Pescara?
Beh, nel caso dell’impegno valido per la 15esima giornata di Serie B, fino ad oggi ha sempre fatto capolino solamente la vittoria casalinga col minimo sforzo, l’1-0.
Un po’ più complessa, al contrario, la situazione che affiora dallo scontro diretto in casa dei liguri. Sono 5 i tipi di risultato che hanno timbrato il cartellino delle presenze fino ad oggi: il pareggio con due reti per parte e la vittoria esterna per 1-0 vantano entrambi due caps. Quindi il successo del club di casa per 3-0 e i pareggi con gol, 1-1, oppure a reti inviolate, 0-0, vantano tutti una singola presenza.
Ma quest’anno con zemanlandia in campo tutto è possibile. Da match vinti per 5-1, come quello alla prima giornata contro il Foggia, a quelli persi per 2-4, come quello in casa del Perugia, senza soffermarci troppo sui pareggi con goleade (2-2 oppure 3-3).