Doppio ritiro per la Ferrari, doppietta della Brawn, Hamilton quarto
con una rinata McLaren e Hamilton sul podio: basterebbe questo per fare
del Gp d'Australia una gara davvero speciale, ma c'è stato dell'altro
con Trulli che arriva terzo, festeggia con il team e poi dopo ore dalla
fine della gara viene retrocesso al quarto posto per far spazio ad
Hamilton. Tutto è nato dal fatto che in regime di safety car Trulli
esce di pista, finisce sul prato e viene così passato da Hamilton.
Trulli però torna in pista e, sempre in regime di safety car,
risorpassa Hamilton. I giudici però, dopo mille analisi, hanno deciso
che quello di Hamilton non si poteva considerare un sorpasso (Trulli in
quel momento era fuori pista), mentre quello dell'italiano si: addio
podio per la Toyota...
Colpi di scena su
colpi di scena, quindi, come quello di Vettel che è stato stabilmente
al secondo posto per tutta la gara per poi rovinare tutto con l'aiuto
di Kubica. I due a pochi giri dalla fine si sono toccati distruggendo
le macchine e sciupando un'occasione storica per entrambi. Se infatti
il primo stava per arrivare sul podio al debutto con il nuovo team,
Kubica era velocissimo, al punto che poteva sperare perfino di andare a
prendere Button. E non si capisce quindi la necessità - da una parte -
di resistere alla follia - e dall'altra di attaccare a testa bassa in
un punto molto pericoloso.
Una gara pazzesca
insomma, piena di sorpassi e di colpi di scena, anche da parte del team
che ha dominato, la Brawn: Barrichello è partito malissimo, poi ha
innescato una pericolosa carambola e semi distrutto la sua macchina per
poi resistere fino al primo pit stop e quindi salire sul podio grazie
alla frittata fatta dalla coppia Vettel-Kubica.
Va detto in ogni caso che se la Brawn va forte e domina, Ferrari e
McLaren hanno dimostrato comunque di non essere così disastrose: a
inizio gara il Kers ha permesso una serie di sorpassi insperati e
soprattutto Raikkonen e Massa hanno fatto infiammare gli animi dei
tifosi, già rassegnati al peggio. D'altra parte lo stesso Raikkonen nel
dopo gara - forse proprio per il nervosismo del ritiro - si è lasciato
sfuggire che già in Malesia "il gap con la Brawn potrebbe essere
colmato". A cosa si riferisse precisamente il finlandese è un mistero
ma è chiaro che sia pure nell'impossibilità tecnica di rifare
completamente la macchina per avere lo stesso estrattore aerodinamico
della Brawn a Maranello qualcosa devono avere nel cassetto,
probabilmente una soluzione intermedia che avvicini un po' le
prestazioni della rossa a quella delle bianche Brawn.
Ma cosa diavolo è
successo in realtà alle Ferrari? I problemi appaiono enormi perché
tutte e due le macchine sono state costrette al ritiro immediato, anche
se tutto per ora è avvolto nel più totale mistero: per Massa sembra si
sia trattato di un problema al servosterzo, per Raikkonen al
differenziale. A proposito di affidabilità comunque la sorpresa della
gara è stata proprio quella della Brawn, un team che ha fatto
pochissimi test e che - viste fra l'altro le stratosferiche prestazioni
fatte vedere nelle prove ufficiali - era sotto osservazione da parte di
tutti. E invece no: non solo le Brawn non si sono rotte, ma grazie ai
disastri combinati da Barrichello, hanno dimostrato di avere una
robustezza record. E, soprattutto, un'efficienza aerodinamica talmente
elevata da sopportare senza troppi problemi diversi giri di pista (con
ottimi tempi) anche con l'alettone anteriore distrutto. Una doccia
gelata per tutti: se la Brawn è capace di questo, significa che le sue
prestazioni record non derivano solo dal magico e tanto discusso
estrattore posteriore, ma da tutta un'aerodinamica molto sofisticata,
da un bilanciamente perfetto della macchina (cosa che chi monta il kers
non potrà mai avere) e da un motore (Mercedes) che va come un razzo.
Insomma, quest'anno ne vedremo delle belle perché oltre alla Brawn
nella lotta per la leadership si inseriranno anche Red Bull, Williams e
Toyota. Ferrari e McLaren, si sa, sono d'ufficio quelli da battere,
sempre e comunque...
Ordine d'arrivo
1 Jenson Button Inghilterra Brawn GP
2 Rubens Barrichello Brasile Brawn GP
3 Jarno Trulli Italia Toyota
4 Lewis Hamilton Inghilterra McLaren
5 Timo Glock Germania Toyota
6 Fernando Alonso Spagna Renault
7 Nico Rosberg Germania Williams
8 Sebastien Buemi Svizzera Toro Rosso
9 Sebastien Bourdais Francia Toro Rosso
10 Sebastian Vettel Germania Red Bull
11 Nick Heidfeld Germania BMW Sauber
12 Giancarlo Fisichella Italia Force India
Rit. Mark Webber Australia Red Bull
Rit. Nelsinho Piquet Brasile Renault
Rit. Felipe Massa Brasile Ferrari
Rit. Kazuki Nakajima Giappone Williams
Rit. Adrian Sutil Germania Force India
Rit. Robert Kubica Polonia BMW Sauber
Rit. Heikki Kovalainen Finlandia McLaren
Rit. Kimi Raikkonen Finlandia Ferrari