Il corridore
italiano Danilo Di Luca e' stato trovato positivo all'Epo
"Cera" durante l'ultimo Giro d'Italia ed e' stato sospeso. A
renderlo noto e' l'Unione ciclistica internazionale. Le analisi
di laboratorio hanno trovato tracce del ricombinante nel sangue
del ciclista nei due test effettuati rispettivamente il 20 e il
28 maggio.
DI LUCA: NON HO PRESO NIENTE
"Non ho preso niente. Cado dalle
nuvole". E' quanto Danilo Di Luca ha detto in una telefonata
alla madre, Maria, a proposito della positivita' al C.E.R.A
rilevata per due volte durante l'ultimo Giro d'Italia, il 20 e
28 maggio scorso. "Ho appreso da lui questa notizia - riferisce
all'Agi la madre di Di Luca - tutti siamo distrutti e cadiamo
dalle nuvole. Non so cosa dire, Danilo corre da quando aveva 8
anni, era in gara fino all'ultimo per vincere il Giro, non
aveva senso correre questo rischio. Ha gia' richiesto le
controanalisi". L'atleta abruzzese, conosciuto come il 'killer
di Spoltore', al momento della comunicazione della positivita'
era impegnato al Brixia Tour di Brescia, poi abbandonato.
ZOMEGNA: IL GIRO VALUTERÀ AZIONI SU DI LUCA
In merito alle notizie
relative alla positivita' di Danilo Di Luca, secondo
classificato al Giro d'Italia del Centenario, indiziato di uso
di Cera (l'Epo di terza generazione) in due controlli della
corsa rosa - dopo la tappa di Arenzano e quella di Benevento -,
il Direttore del Giro Angelo Zomegnan si e' cosi' espresso: "Il
tam-tam dei sospetti delle ultime settimane trova
drammaticamente conferma nella non negativita' del corridore
Danilo Di Luca in due momenti del Giro d'Italia del Centenario.
Confidiamo nella celerita' delle inchieste che le autorita'
della giustizia sportiva e della giustizia ordinaria sono
sicuramente chiamate a completare per arrivare ad una soluzione
definitiva e inconfutabile del caso. Una volta di piu' il Giro
d'Italia - che da sempre sta dalla parte della pulizia e che
nel 2009 ha investito nella caccia al doping come mai era
accaduto nei primi cento anni - si scopre vittima di vicende
negative, che obbligano noi organizzatori a valutare azioni
appropriate a tutela dell'evento nella sua sostanza e nella sua
immagine".
NIBALI: ASSURDO, ASPETTIAMO ALTRE ANALISI
"Di
Luca e' stato uno dei miei capitani alla Liquigas, non conosco
la vicenda e quindi non posso esprimere un giudizio. Mi sembra
una cosa assurda dopo tutti i casi di cera che ci sono stati,
quindi prima di parlare aspettiamo le controanalisi". Lo ha
dichiarato il portacolori della Liquigas Vincenzo Nibali, oggi
quarto sul traguardo a 20'18" dal vincitore, in merito alla
positivita' di Danilo Di Luca.
DI ROCCO: IRRESPONSABILITÀ ASSOLUTA
"Avevo definito il caso
Rebellin incomprensibile, perche' oggi nessuno puo' farla
franca. I controlli nel ciclismo sono in grado di individuare i
metodi di doping piu' sofisticati. Con questo nuovo insulto
all'intelligenza, prima ancora che all'etica professionale e
alla fiducia degli sportivi ed ai danni al sistema ciclismo,
siamo di fronte all'ottusita' e all'irresponsabilita' assoluta,
se ci sara' la conferma definitiva". Cosi' il presidente della
Federazione Ciclistica Italiana Renato Di Rocco commenta in una
nota la positivita' al Cera di Danilo Di Luca emersa in due
tappe del Giro del Centenario. "Va dato atto alla giustizia e
alle istituzioni sportive di svolgere con grande efficacia il
loro compito - ha aggiunto Di Rocco - Spero che le forze
dell'ordine e gli strumenti investigativi della giustizia
ordinaria ci aiutino a scovare anche i profitattori e i
faccendieri. Solo un'azione sinergica a tutto campo potra'
ripulire in modo radicale l'ambiente da questa piaga".