Se una nazionale si chiama Italia, in occasione di una rassegna come il Mondiale è destino ritrovarsi tra le favorite, a prescindere dalle aversarie e dall'effettivo valore della rosa.
Vuoi per la tradizione calcistica, vuoi perché gli Azzurri, secondo consuetudine, giocano grandi tornei quando sono circondati da scetticismo (ed al contrario, deludono clamorosamente quando il pronostico della vigilia sembra loro favorevole), impossibile dunque che l'Italia non sia indicata tra le favorite dell'imminente Mondiale brasiliano.
Del resto, di tale consapevolezza sono ben impregnati anche i 23 convocati di Cesare Prandelli, a giudicare dalle "bellicose" dichiarazioni di Ignazio Abate ad una settimana dall'esordio contro l'Inghilterra. "Non siamo favoriti, anzi sappiamo bene di essere un gradino sotto squadre come Brasile, Argentina, Spagna e Germania" - ha affermato il terzino del Milan - "ma tutto può succedere e possiamo battere chiunque, poiché siamo dotati di un grande gruppo".
Non molto dissimile il pensiero al riguardo del difensore juventino Giorgio Chiellini, secondo cui i test contro Irlanda e Lussemburgo non devono trarre in inganno. "Stiamo meglio di quanto abbiamo dimostrato, e siamo altrettanto consapevoli di poter improvvisamente risorgere"- ha detto Chiellini - "e per questo stiamo cercando di ritrovare il filo dell'ultimo Europeo".
Lorenzo Ciccarelli
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