Alla 63^ edizione dei campionati sciistici delle truppe alpine conclusisi nell’Alta Val Pusteria questo pomeriggio, non è  bastato che il colonnello Fabio Asso, comandante del 9° reggimento Alpini,  venisse direttamente da L’Aquila per incitare e caricare i propri uomini prima  della partenza. Il colonnello è stato vicino agli splendidi ragazzi e ha  sofferto con loro per tre giorni. Ma tutto,  quest’anno, è andato storto. I crampi nella gara di trasferimento di regolarità,  la febbre presa all’improvviso a due dei più forti, un gancio staccatosi dallo  scarpone dell’apripista nello slalom, hanno costretto gli alpini del 9° ad una  rimonta impossibile. Però, dove non ha reso il  fisico per i malanni, i nostri, si sono fatti giustizia nelle gare dei tiri di  precisione col fucile, nel lancio della bomba a mano inerte e nell’orienteering  topografico. Sedici squadre di tutti i reggimenti delle truppe alpine hanno dato  vita ad una competizione agguerrita e spettacolare. In tutto i 22 abruzzesi  giunti da L’Aquila, Pescina, Avezzano, Castel di Sangro, Sulmona,  Ortona, Popoli e Avezzano hanno avuto il loro “onore delle armi” nella  gara della pattuglia dei 25 chilometri di fondo, svoltasi nell’anello che  racchiudeva i paesini di Dobbiaco e San Candido. Per la cronaca, ha vinto  quest’edizione dei campionati, il plotone del 1° caporal maggiore Matteo Miotto, caduto un mese fa in Afghanistan e che aveva  gareggiato col 7° reggimento di Belluno l’anno scorso.
Capitano Giuseppe  Genovesi