Adesivi antisemiti, Calcio in campo, si legge Anna Frank. Identificati 15 ultras, due i minori

25 Ottobre 2017   09:07  

Li hanno identificati in poche ore, analizzando le immagini delle telecamere poste all'interno dello stadio Olimpico. Sono 15 gli ultras della Lazio, colti mentre attaccano ad un vetro della curva Sud e vicino ai bagni, le immagini di Anna Frank con indosso la maglietta della Roma nel corso della partita che domenica sera ha opposto la Lazio al Cagliari. L'indagine avviata dalla Procura di Roma ha portato ad individuare i responsabili dell'azione antisemita: tra loro ci sono anche due minorenni, uno è un tredicenne. 
ALLO STADIO IL 'DIARIO DI ANNA FRANK' CONTRO L'ANTISEMITISMO

Nel procedimento si procede per istigazione all'odio razziale così come previsto dalla legge Mancino che prevede condanne da 1 a 4 anni. Dal punto di vista amministrativo, invece, i responsabili del blitz rischiano fino ad 8 anni di Daspo. In base a quanto filtra dagli ambienti investigativi alcuni degli identificati fanno parte del gruppo degli Irriducibili e avrebbero precedenti specifici, non sarebbero quindi nuovi ad azioni illecite all'interno degli stadi. La "caccia" ai responsabili proseguirà anche nei prossimi giorni: obiettivo di chi indaga è dare un nome a chi si è macchiato di questa odiosa iniziativa condannata anche dal presidente della Repubblica. Presto in Procura la Digos invierà a piazzale Clodio una seconda informativa sugli accertamenti svolti.

"Si tratta di scherno e sfottò da parte di qualche ragazzo forse, perché in questo ambito dovrebbe essere collocata questa cosa, anche in virtù del fatto che, come da sentenza di tribunale (qui la decisione dello scorso 2 febbraio 2017), non è reato apostrofare un tifoso avversario accusandolo di appartenere ad altra religione". Così in una nota il direttivo degli Irriducibili della Lazio. "Ma evidentemente nemmeno la Figc se ne ricorda se è vero che hanno aperto un'inchiesta".

Il presidente della Lazio, Claudio Lotito ha depositato alla Sinagoga una corona di fiori. "Oggi - ha detto - con questo gesto intendiamo ribadire la nostra posizione, chiara e indefettibile: la Lazio ha sempre represso certi fenomeni, con iniziative nelle scuole. Da oggi intendiamo promuovere un giorno ogni anno in cui portare 200 ragazzi ad Auschwitz". 

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha parlato con il Ministro dell'Interno di quanto accaduto all'Olimpico. Minniti, si legge in una nota del Quirinale, gli ha assicurato grande impegno per individuare i responsabili di un comportamento così ignobile affinché vengano perseguiti secondo la legge e vengano definitivamente esclusi dagli stadi.

"Ci sono delle cose incredibili che continuano ad accadere come, ad esempio, che un gruppo di ultrà di una squadra di calcio pensi di scherzare sulla storia e la figura di Anna Frank", ha commentato il premier Paolo Gentiloni. "E' successo - ha aggiunto - qualcosa di incredibile, inaccettabile, da non minimizzare e da non sottovalutare. Non sottovalutiamo i rischi del diffondersi di tensioni nel nostro tessuto sociale".

"Siamo indignati per la strumentalizzazione dell'immagine di Anna Frank, icona della vittima incolpevole e icona dell'umanità impotente di fronte alla brutalità del male, Anna Frank non rappresenta un popolo o un gruppo etnico, Anna Frank siamo tutti noi al cospetto dell'inaccettabile. La sua figura non può essere usata per offendere qualcuno, è inconcepibile quello che si è verificato". Così il ministro degli Esteri, Angelino Alfano.

"Spero che, in considerazione delle buone relazioni tra Israele e Italia, il governo italiano, e Lei come ministro dello Sport, affrontiate con severità questo pericoloso fenomeno o lo estirpiate". Lo scrive il ministro israeliano Miri Regev in una lettera al suo omologo Luca Lotti. "Sono rimasta scioccata - aggiunge Regev - nel vedere gli abusi dei tifosi di calcio della Lazio con l'immagine di Anna Frank, una ragazza ebrea olandese assassinata dai nazisti durante la Shoah come 6 milioni di fratelli ebrei".

Gli adesivi e i volantini offensivi sono stati rimossi dagli addetti alle pulizie dello stadio in vista della gara di mercoledi' della Roma con il Crotone. Immediata la protesta della comunità ebraica romana.

Efraim Zuroff, direttore del Centro Wiesenthal di Gerusalemme,definisce "sconvolgenti, miserevoli, ripugnanti" gli insulti antisemiti da parte degli ultrà laziali. "Non ci sono parole per condannare un gesto così vergognoso. Si banalizza la Shoah, si trasforma un'immane tragedia in una semplice bega fra tifoserie". Zuroff, pur comprendendo "l'impatto simbolico" di giocare con la Stella Gialla sulle maglie,come proposto da Renzi,ha detto: "non aggiunge conoscenza:meglio far visitare Auschwitz ai giocatori".


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