Qual è la vera Italia? La domanda sorge spontanea...

Vittoria o pari con l'Uruguay per passare il turno

21 Giugno 2014   07:24  

La meritata sconfitta contro il Costa Rica non solo ha compromesso non poco il cammino dell'Italia, mettendo in discussione il passaggio del turno, ma ha anche aperto parecchi interrogativi in seno all'ambiente azzurro.

Chiunque abbia visto la partita non potrà non aver notato la palese involuzione a livello tattico e caratteriale degli uomini di Cesare Prandelli rispetto alla gara di Manaus contro l'Inghilterra: se contro gli albionici l'atteggiamento ed il fraseggio, con un'altissima percentuale di passaggi indovinati, erano stati il fiore all'occhiello della prestazione ed avevano fatto la diferenza, contro i centroamericani nulla di tutto ciò si è visto.

Al contrario, gli Azzurri hanno mostrato una preoccupante superficialità ed approssimazione nella gestione della sfera, ed una manovra senza idde degne di questo nome, complice la giornata non eccesa (o, almeno, al di sotto dello standard abituale) del metronomo Andrea Pirlo, fattosi notare solo per un paio di mirabili lanci lunghi per Mario Balotelli, che dal canto suo non ha saputo aprofittare di tanta grazia fallendo almeno una clamorosa occasione.

L'emblema del fallimento azzurro in quel di Recife, tuttavia, è senza dubbio rappresentato dall'orribile pomeriggio del pacchetto arretrato, nessuno escluso, ma in particolare Giorgio Chiellini, forse rimasto con la mente all'opaca prova da terzino contro gli inglesi. Non bene nemmeno gli ingressi dalla panchina, con Cassano, Insigne e Cerci a loro volta incapaci di portare freschezza ed imprevedibilità in una squadra alla frutta e senza idee.

Paradosso vuole, tuttavia, che per la qualificazione l'Italia sia ancora in vantaggio sull'Uruguay grazie alla differenza reti: 0 per gli Azzurri e -1 per la "Celeste", il che equivale a dire che Balotelli e compagni potranno contare su due risultati su tre per qualificarsi come secondi, a patto di recuperare tutte le energie e saper far fornte ad una squadra bisognosa di vincere a tutti i costi, con un Suarez in più.

Quanto ai "Ticos", non si può non far loro uno sportivissimo plauso: erano considerati la "cenerentola" del girone, non solo sono ancora vivi, ma sono già qualificati per gli ottavi, perdipiù da primi. Segno evidente che il lavoro, il cuore e la continuità pagano sempre.

Lorenzo Ciccarelli

 


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